Questa notte è venuto a mancare Antonio Del Vecchio, per tutti “Tonino”, figura di spicco della comunità rignanese e uomo di grande cultura. Storico, giornalista, scrittore, Tonino ha dedicato gran parte della sua vita alla valorizzazione del territorio della Capitanata e, in particolare, alla sua amatissima Rignano Garganico.
In molti lo ricordano per il suo impegno instancabile nel far conoscere e rendere viva la Grotta Paglicci, un sito archeologico di rilevanza internazionale che lui considerava una vera e propria gemma storica. Parlandone con passione, ha sempre creduto nell’importanza di quel luogo, non solo per la sua comunità ma per la storia dell’umanità. Il suo entusiasmo e la sua convinzione erano contagiosi, e molti gli devono la scoperta e l’apprezzamento di quel patrimonio.
Di recente, aveva pubblicato il volume Rocco e Carmela – Storie d’amore e di transumanza, un romanzo che fonde storia e fantasia, ma questa era solo l’ultima delle sue numerose opere. La sua carriera letteraria è stata infatti ricca di pubblicazioni, molte delle quali restano ancora inedite e gelosamente custodite dal figlio Angelo Del Vecchio, segno di un’eredità culturale che continua a vivere.
Tonino non era solo uno dei più anziani giornalisti del Gargano, penna storica de La Gazzetta del Mezzogiorno, ma anche un uomo dal cuore gentile, un marito, un padre e un nonno amorevole. La sua bontà e la sua straordinaria umanità erano evidenti a chiunque lo conoscesse, rendendolo una persona speciale per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incrociare il suo cammino.
La sua scomparsa lascia un vuoto profondo non solo nella comunità rignanese, ma in tutta la Capitanata. Con lui se ne va un pezzo importante di storia e memoria locale, un maestro che ha saputo insegnare l’amore per la propria terra e per la cultura.
Ciao Tonino, grande maestro. La tua eredità resterà viva nei cuori di chi ti ha conosciuto e nelle opere che ci hai lasciato.
Andrea Ruscitto