Il sito di Cicerone è ubicato sulla riva sinistra del torrente Candelaro, che delimita a sud il Gargano.
Oltre a marginare la pianura del Tavoliere, il corso d’acqua costituisce uno dei percorsi più agevoli per aggirare il Promontorio sulla terraferma, evitandone la non agevole circumnavigazione. Per questa sua caratteristica posizione il Candelaro ha svolto, soprattutto nel corso della preistoria e della protostoria, un importantissimo ruolo nel rapporto dialettico fra montagna e pianura, per cui le sue sponde appaiono costellate da un gran numero di insediamenti e di aree di frequentazione.
Le ricerche condotte nell’ultimo quarantennio hanno fatto collazionare un numero rilevante di siti di interesse archeologico lungo la sponda sinistra, dove il dilavamento continuo delle acque meteoriche e i dissodamenti incontrollati hanno fatto emergere su ampie superfici una abbondante documentazione riferibile in gran parte al Neolitico e all’età dei Metalli.
Una delle più interessanti è la vasta area antistante la Masseria Cicerone, in leggero declivio, compresa fra i km 29 e 30 della SP n. 25 Pedegarganica, di forma quadrangolare con i lati di ca. m 500, delimitata da due avvallamenti attraversati, prima dei dissodamenti, da due rigagnoli che la delimitano ad est e ad ovest.
La perlustrazione di superficie ha permesso di individuare alcune superfici con una discreta concentrazione di reperti fittili, mentre scarseggiano i manufatti litici che si rinvengono solo sporadicamente.
Fra questi ultimi si può segnalare la presenza di strumenti atipici (fig. 1.21,23) ed alcuni tratti di lama a sezione trapezoidale e triangolare in selce a grana fine (fig. 1.20,22).


Fra le prime una grande percentuale è da collocarsi nell’ambito del Neolitico antico.
I frustoli sono stati localizzati ai piedi di una collinetta che si eleva di ca m 25 sul piano di campagna, dove la foto aerea mostra la labile traccia di un villaggio trincerato di forma circolare dal diametro max. di m 70-80.
Fra gli elementi più significativi sono da evidenziare frammenti vascolari di ceramica d’impasto decorati con impressioni a tacche lunghe e profonde (fig. 1.11) o corte e superficiali (fig. 1.2).
Diffuso appare il motivo a rocker (fig. 1.4,5,6), che in un caso ricopre anche la superficie di una poderosa ansa (fig. 1.1). Talvolta i segmenti impressi sono disposti a spina di pesce su due bande (fig. 1.3) o sono
organizzati in losanghe (fig. 1.7) e figure geometriche che per l’eccessiva frammentarietà dei frustoli non sono ben definibili e richiamano i moduli decorativi tipo Guadone (fig. 1.7,8). Non manca la decorazione a segmenti graffiti (fig. 1.9,10) e la dipintura a colore rosso vivo su ampie parti della superficie e lungo larghe fasce (fig. 1.12-14), o di stile Masseria La Quercia su superfici brunite (fig. 1.15).
Senza particolari concentrazioni sono stati rinvenuti alcuni frammenti di ceramica figulina da ascriversi al Neolitico medio: due sono decorati con fasce larghe e strette di colore rosso inquadrabili nella fase di Passo di Corvo (fig. 1.16,17); uno con motivo arcuato in tricromia (fig. 1.18) richiama con ogni probabilità la tipologia esornativa della produzione fittile tipo Scaloria; due presentano una decorazione in rosso bruno che potrebbe essere inquadrata fra i motivi decorativi della ceramica di Serra d’Alto (fig. 2.13,14).
Le forme rappresentate dai frammenti di ceramica di impasto sono le ciotole e le scodelle; sono presenti anche un fondo di probabile orciolo a pieduccio distinto e frustoli di spessore fra mm 8 e 15 che rimandano a vasi medio-grandi, a cui potrebbero fare riferimento le due anse della fig. 1.1,2. I frammenti di ceramica figulina sono pertinenti a ciotole e scodelle e ad una probabile tazza.
Su alcune superfici di modeste dimensioni non contigue fra di loro sono stati documentati resti vascolari eneolitici.
Uno particolarmente diagnostico, per la sua decorazione a zig-zag graffito sotto l’orlo interno di una scodella di tipo Macchia di Mare, rientra nella fase iniziale dell’età del Rame (fig. 2.1,15). Altri frammenti presentano le superfici trattate a squame (fig. 2.2,21) o con lievi scanalature orizzontali parallele (fig. 2.4).
Tra le forme vascolari inquadrabili nelle fasi antiche, oltre alla scodella tronco-conica, si può evidenziare un orciolo o olletta a corpo schiacciato e collo tronco-conico, con ispessimento lungo la massima espansione (fig. 2.3,22), mentre sono catalogabili in un arco cronoculturale, che va dall’Eneolitico al Bronzo Antico, un’olletta (fig. 2.19), una probabile brocchetta (fig. 2.11), un bicchiere (fig. 2.8,18) ed un gruppo di vasi a collo cilindrico o troncoconico, alcuni dei quali presentano una o due borchie mammelliformi sotto l’orlo (fig. 2.5,6,16) ed il bordo talvolta sfinato (fig. 2.7, 17) o decorato con sottili tacche oblique (fig. 2.5,6) o profonde (fig. 2.9), e impronte digitali (fig. 2.10).
Nell’ambito del Bronzo Antico rientrano alcuni frammenti di ciotole con carena a spigolo vivo (fig. 2.12,20). Frequenti sono i frammenti di battuto pavimentale ed intonaco di capanne (fig. 1,19).
L’insediamento di Mass. Cicerone, limitatamente al periodo della preistoria ed in parte di quello della protostoria, appare come un duplicato dell’altro sito pluristratificato di Ciccalento-Monte Granata (Gravina 1999) da cui dista meno di Km 3. Come quest’ultimo, è posto a ca m 100 dal Candelaro con una prospiciente ed estesa area umida che occupa una vasta depressione sul cui versante meridionale, a quote più elevate, si rinvengono nel raggio di Km 3-5 i villaggi di Fonteviva, S. Chirico, Petrullo e Mischitelli (Cassano, Manfredini 1983) attivi soprattutto nel Neolitico antico.
La presenza di questo favorevole ecosistema, oltre ad avere reso possibile la coesistenza di più comunità in un territorio non eccessivamente ampio, ha agevolato la persistenza della frequentazione anche nelle fasi successive a quelle del Neolitico Antico attestate dalla ceramica tipo Passo di Corvo, presente anche a Ciccalento, in un periodo in cui è stata documentata una importante contrazione del quadro insediamentale in tutta la Daunia (Gravina 1999a).
La presenza della ceramica decorata in tricromia, inoltre, è un indicatore particolarmente rilevante della vitalità della frequentazione della località Cicerone, in quanto tale tipo ceramico è attestato, oltre che nella contigua Ciccalento, solo in meno di quindici siti in tutta la Daunia, rimarcando il più basso indice di popolamento verificatosi nell’intero Tavoliere.
A Cicerone sembra persistere ancora la frequentazione nella successiva fase del Serra d’Alto, quando si avvertono in Daunia i prodromi di una ripresa dell’occupazione soprattutto delle aree collinari, fluviali e costiere del territorio, e quando si rinviene frequentato per la prima volta il sito del Neolitico Antico di Mischitelli mentre continua la persistenza di vita a Ciccalento.
Un abbandono della località di Cicerone pare si sia verificata nella fase Diana del Neolitico Finale, ma tale evidenza sembra possa attribuirsi alla carenza di ricerca in quanto presenze del Diana sono attestate nel vicino villaggio del Neolitico Antico di Fonteviva e nella vicinissima Grotta delle Carrozze.
Cicerone, come Ciccalento, continua ad essere frequentata anche nell’Eneolitico, quando nell’hinterland, ad eccezione della Grotta delle Carrozze, non si registrano rilevanti segni di attività.
Armando Gravina
Ricercatore e Collaboratore Cattedra di Paletnologia Università Di Roma “La Sapienza”
Riferimenti bibliografici.
- ATTIDAUNIA – GRAVINA A., a cura di, Atti del Convegno Nazionale sulla Preistoria, Protostoria, Storia della Daunia, San Severo.
- CASSANO S. M., MANFREDINI A. 1983, Studi sul Neoliticico del Tavoliere della Puglia. Indagine territoriale in un’area campione, B.A.R.-S 160, Oxford. GRAVINA A. 1999, La Daunia centro-occidentale. Frequentazione, ambiente e territorio fra Neolitico Finale, Eneolitico, ed età del Bronzo, in AttiDaunia 19°, San Severo, pp. 83-141.
- GRAVINA A. 1999a, Località Ciccalento fra Preistoria e Storia, in Bollettino della Biblioteca del Santuario di S. Matteo, 2, San Marco in Lamis, P. Malagrinò Ed., 1999, pp. 173-227. .