Arcangela Petrucci e Maria Anna Ciavarella, vedove di Luigi e Aurelio Luciani, i due fratelli agricoltori uccisi a San Marco in Lamis nel 2017, hanno ricevuto un premio per il loro impegno nella lotta all’omertà e nella promozione dell’antimafia sociale in Capitanata.
La cerimonia di premiazione si è svolta a Bari, presso la Corte d’Appello, nell’ambito della commemorazione della strage di Capaci. Un’occasione per ricordare le vittime di mafia e per riaffermare l’importanza della legalità e della giustizia.
Il premio a Petrucci e Ciavarella assume un valore ancora più significativo perché le due donne sono state testimoni involontari degli omicidi di Mario Luciano Romito e Matteo De Palma, due figure di spicco della mafia di Manfredonia. Nonostante il trauma e il dolore, non si sono piegate alla paura e hanno scelto di denunciare quanto accaduto, contribuendo così alla lotta contro la criminalità organizzata.
Il loro esempio rappresenta un monito per tutti noi, un invito a non rassegnarci di fronte alle ingiustizie e a non cedere all’omertà. La legalità e la giustizia sono conquiste preziose che vanno difese ogni giorno, con il coraggio e la determinazione di persone come Arcangela Petrucci e Maria Anna Ciavarella.
Oltre alle vedove Luciani, sono stati premiati anche don Riccardo Agresti, responsabile del progetto “senza sbarre” della diocesi di Andria, Stefano Fumarulo, responsabile dell’Ufficio regionale di Bari dell’Antimafia Sociale, e Daniela Marcone, vice presidente dell’associazione “Libera – contro le mafie” di Foggia.
Alla cerimonia hanno partecipato autorità giudiziarie, istituzionali e una rappresentanza di studenti. Un segno tangibile dell’impegno delle nuove generazioni nella lotta alla mafia e nella costruzione di una società più giusta e solidale.