
Nonostante gli oltre 24.000 visitatori della notte bianca più importante della Puglia, l’evento “Cchiù fa notte e Cchiù fa forte” stenta a decollare tra la classe imprenditoriale e sociale di San Marco in Lamis, che non riesce ad “approfittare” della presenza di un flusso umano così copioso.
Il 13 e 14 agosto 2022, nonostante le difficoltà legate alla penuria di bagni pubblici e alla “rottura” di alcuni WC presenti nei locali cittadini, l’organizzazione dell’evento è stata impeccabile e una marea di gente ha invaso la cittadina garganica fin dalle prime ore del mattino, partecipando a piccoli, medi e grandi eventi legati alla cultura, alla musica, allo spettacolo, alle tradizioni, al sociale e allo sport.
L’iniziativa, voluta dall’Arci Neruda del posto (in collaborazione con la Pubblica Amministrazione e con altri sodalizi pubblici e privati), però, continua a non trovare il consenso di tanti operatori commerciali, che continuano a vedere la notte bianca non come una risorsa su cui investire, ma come un danno alle proprie economie.
Chi come noi ha osservato dall’esterno l’intero evento, tuttavia, si è reso conto che i benefici, soprattutto economici sono giunti a tutti (bar, pizzerie, pasticcerie, chioschi e via discorrendo).
Ora la domanda sorge spontanea: se si vuole realizzare una nuova edizione della notte bianca nel 2023 si riesce a trovare una intesa tra le parti? Si riesce a realizzare un mega festival di comunità con la partecipazione e l’investimento di tutti?
Vedremo cosa accadrà, nel frattempo complimenti agli organizzatori per quanto hanno realizzato sfidando tutto e tutti, persino madre natura e l’inclemenza del tempo.