È nato 85 anni fa come Antonio Morese, poi per motivi artistici ha tramutato il suo nome in Santagata. È morto poco fa.
Antonio Morese, in arte Toni Santagata, è deceduto questa mattina, in ospedale, dove era ricoverato da alcuni giorni per un male cronico legato all’età.
Originario di Sant’Agata di Puglia (FG), sui Monti Dauni, avrebbe compiuto 86 il 9 dicembre 2021.
Tantissimi i suoi successi canoro-musicali. Tra gli altri ricordiamo “Quant’è bello lu primm’ammore” e “La zita”.
Toni e nato a Sant’Agata di Puglia il 9 dicembre 1935 ed è scomparso oggi a Roma. E’ stato cantautore e cabarettista.
Ma chi era Toni Santagata?
Antonio Morese si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza a Napoli: qui fonda il suo primo gruppo. Trasferitosi a Roma, nel 1959 è già uno dei protagonisti dell’Embassy, uno dei simboli della dolce vita romana. Canta le sue canzoni in Italiano, da lui scritte, ma anche quelle in lingua dialettale,tra cui Quant’è bello lu primm’ammore, La zita, Li strascenete e tante altre, ritenute però poco commerciali dai discografici. Nel frattempo è uno dei fondatori storici del Folkstudio nei primissimi anni sessanta. Poi la Sunset Record, gli pubblica il primo disco.
Nel 1964 viene pubblicato Quant’è bello lu primm’ammore come retro del singolo Miezz’a la piazza, canzoni di Tony Santagata versi e musica, non depositate, all’epoca, “volutamente” alla SIAE, ma pubblicate come D.R. ( Diritti Riservati). Il disco viene subito censurato dalla Rai. Promotore del cabaret italiano, dopo essere stato il primo a usare il dialetto pugliese con il suo originale cabaret, da lui ideato, nel 1967 partecipa al Cantaeuropa, invitato da Ezio Radaelli. Invitato al festival la Barca d’oro a Napoli e vince con una canzone contro la guerra. Chiamato a rappresentare il mondo del cabaret, per commemorare Totò al teatro Politeama di Napoli, unico artista non napoletano, scrive e canta Carissimo Totò.
Nel 1968 è l’unico ospite canoro al Festival del Cinema di Taormina, dove gli vengono dedicati ben 16 minuti. Nel 1970, dopo 220 repliche come protagonista al Derby Club di Milano, dove vince il “Bullone d’oro” quale miglior cabarettista. Viene invitato da Marcello Marchesi a partecipare a Ti piace la mia faccia? (4 puntate su Rai 1 in prima serata). Sempre nel 1970 è l’autore della sigla della trasmissione A come agricoltura; in quell’anno si sposa con Giovanna Isola, da cui avrà il figlio Francesco Saverio.
Nel 1971 la Rai lo invita a partecipare al programma Speciale 3 milioni, dove è presente per 4 puntate su 5, come cantautore italiano e dove presenta: Il gallo contestatore, La pagnotta, Un esercito di viole, Il seminatore, tutte di sua composizione. Intanto sono migliaia gli spettacoli come protagonista nei maggiori teatri e cabaret italiani. Lavora principalmente al centro-nord, cambia casa discografica, dalla RCA alla Fonit.
Nel 1972 Radaelli lo scrittura per il Cantaeuropa di quell’anno, vedette assoluta nell’ultima tappa al teatro Bobino di Parigi. Nel 1973, su pressione del grande regista televisivo Anton Giulio Maiani, Il patron Ezio Radaelli scrittura ancora Tony Santagata per il CantagiroSpettacolo, quale super ospite fuori gara, dove si esibisce dal vivo con chitarra e il maestro Vince Tempera al piano e tastiera. I 7 minuti concessi nella prima tappa allo Stadio di Palermo, diventano, tappa dopo tappa, risalendo verso il nord, 20′ nell’ultima tappa a Jesolo (con ripresa Rai)!! Il Premio Regia Televisiva, il Festivalbar lo vedono protagonista di Recital di 45 minuti, dal vivo, vedette assoluta fuori gara. Nel 1973 viene invitato a Canzonissima come cantautore in italiano. Arriva in finale e presenta, come canzone nuova, un brano che è attuale ancora adesso: Austerity, oggi nel film dedicata a “Pertini il combattente”. Aveva superato i due turni precedenti con altri due brani di sua composizione: Il pendolare e Vieni cara, siediti vicino. Quest’ultima, di carattere ambientalistico, era la sigla della trasmissione A come agricoltura.
Nel 1974 Vittorio Salvetti lo scrittura quale cantautore/cabarettista nello Spettacolo a tappe “Invito al sud”, dove si esibisce in un suo originale recital.
Nel 1974/75 partecipa ancora a Canzonissima e ottiene la vittoria, nella inedita sezione Folk, con Lu maritiello da lui scritta, dopo aver vinto le due eliminatorie precedenti con i suoi grandi successi Quant’è bello lu primm’ammore e La zita. Ha inoltre partecipato al Festival di Sanremo 1973 con Via Garibaldi (premio per il miglior testo), a Un disco per l’estate 1975 con Dolce amore . La Rai gli affida il ruolo di Comandante nella trasmissione per ragazzi Il dirigibile, autore delle sigle e di altri 40 canzoni cantate puntata dopo puntata. Dopo due edizioni, Toni Santagata lascia il programma per le grandi tournée mondiali, ma Radio Rai gli affida Cabaret ovunque, di cui è autore e conduttore. Grazie al suo successo, la Rai promuove la trasmissione all’orario della domenica. A mezzogiorno. Cambia titolo, raddoppia il tempo e diventa Cabaret di mezzogiorno. Nel 1976 Santagata tiene al Madison Square Garden di New York, due concerti memorabili, che gli aprono le porte dei teatri più importanti di Stati Uniti e Canada.
Toni Santagata in uno spettacolo del 1983
Conduce e scrive per Radio Rai le trasmissioni Miramare, Radio taxi, Di riffa o di Raffa, Radio Punk, di cui è anche autore delle sigle. Nel 1978 partecipa di nuovo al Cantagiro in qualità di cantautore/cabarettista e conduttore, fuori gara, e con un recital tutto suo. Nello stesso anno incide la sigla di Golflash – Domenica Sprint, Squadra grande squadra mia, che diventa l’inno dell’Italia campione del mondo 1982. Conduce la Trasmissione per Rai 1 Il carnevale di Viareggio, avendo come partner Elisabetta Gardini.
Continuano i suoi concerti in Italia e all’estero, tra cui Canada, Argentina e Russia. Tournée in Costa d’Avorio e prima esibizione in quel paese con il concerto per il Presidente della Repubblica. La Rai lo scrittura per un Concerto dal vivo ai Giardini Naxos. Viene invitato al festival di Berlino.
Nell’ottobre 1992 viene scritturato per un concerto in piazza S. Giovanni a Roma, ripreso da Rai 1, cui partecipano 500.000 persone. La piazza era talmente gremita da dover installare due mega schermi anche sulla piazza adiacente. Nello stesso anno conduce per Rai 1 il programma Ciao Italia assieme a Sydney Rome. Nel 1994 prende parte al Festival di Sanremo come membro della Squadra Italia con Una vecchia canzone italiana.
Nel corso della sua carriera ha scritto 6 opere musicali moderne. La più nota è Padre Pio Santo della speranza, eseguita in Vaticano presso l’Aula Paolo VI la sera della canonizzazione del Santo. La canzone finale, Padre Pio ho bisogno di te, è diventata la preghiera ufficiale dei fedeli del santo. È stato inoltre tra i fondatori della Nazionale Attori, della quale è stato a lungo capocannoniere.