
L’evento si svolgerà il 12 e il 13 prossimi nella zona stadio del paese. Ingresso libero.
Anche quest’anno gli amici di CFNCFF hanno messo a punto, con la solita laboriosa verve che li contraddistingue ormai da diversi anni, un programma degno di un Festival che si rispetti costruito intorno ad un progetto che ingloba musica, cultura, arte e gastronomia ristretti in due giorni e due notti per la gioia di coloro che amano questo genere di eventi.
Con visitatori che giungono sin qui sempre più numerosi, provenienti da ogni angolo della Puglia e forse anche da fuori Regione, che affollano con la loro presenza ogni spazio cittadino, ogni anfratto, ogni campo erboso, è la prova che l’impegno paga in termini di successo.
D’altra parte gli argomenti attrattivi non mancano. Il programma è un concentrato di attività buono per tutti i gusti. Vi troviamo davvero di tutto, secondo una prassi collaudata. Cultura dicevamo. In questo settore, sempre molto sensibile ai promotori, di rilevante abbiamo quest’anno la presentazione di alcuni libri usciti in queste giorni. Mario Ciro Ciavarella presenterà il suo bel volume “San Marco e dintorni”, poi toccherà, in collaborazione con l’AUSER cittadina, a “Rocco e Carmela”, il romanzo storico di Antonio Del Vecchio che descrive, con una scrittura molto seducente, un rapporto sentimentale d’altri tempi nato tra un pastore e la sua amata sulla via della transumanza. L’altro volume è una ristampa di un testo dal titolo “Lupi Mannari, Streghe e Fantasmi” scritto da Angelo Riki Del Vecchio, figlio di Antonio, e giornalista pure lui come suo padre. Il tema, come si può intuire, è infarcito di racconti dal fascino tenebroso. Il merito dell’autore è stato quello di aver riportato in superficie storie fantastiche ormai desuete mediante una indagine effettuata a suo tempo tra gli anziani del suo borgo natio, Rignano Garganico.
Del volume nostalgico di Mario Ciro Ciavarella, che finalmente viene presentato al pubblico, riguarda la San Marco in Lamis di ieri che l’autore prova a confrontare attraverso i cambiamenti avvenuti nel frattempo. Gli anni presi di mira sono il ventennio 70-80.
Riguardo ristorazione ed esposizione di prodotti tipici il menù è molto ricco, d’altra parte è uno dei poli più attrattivi delle due serate. Come l’ offerta di marchandise costituita di magliette col logo della manifestazione in tante tinte e misure, un “beveraggio” che non ha limiti considerata anche la stagione calda, e quant’altro può servire ad accogliere il forestiero nella maniera più consona. Molti altri piccoli siparietti verranno allestiti durante i giorni che precedono l’evento principale (per esempio stasera sera su corso Matteotti verranno presentati due altri volumi, della scrittrice Maria Lanzetta e Antonio Daniele, segno della vitalità del settore, oltre ad alcuni set musicali di contorno)
Un evento che indubbiamente ha una sua unicità, che è cresciuto negli anni, guidato sempre da persone competenti, che hanno saputo gestire nel tempo uno spazio non facile viste le proporzioni gigantesche a cui vi è giunto, non male per un paese come il nostro abituato alle piccole cose.
Dulcis in fundo la musica dal vivo. Da dire subito che quest’anno la scelta del nome principale ha superato ogni aspettativa. La sera del 12 si esibiranno i Marlene Kuntz, formazione di punta del rock indipendente italiano. La formazione cuneese ha all’attivo un congruo numero di album sempre prodotti all’altezza delle aspettative. Indimenticabile, per noi vecchi e usurati rocchettari, il loro debutto orami vecchio di quasi trent’anni, “Catartica”, che aprì una via importante alla storia del rock italiano, con un suono che prendeva il meglio dalla scena internazionale di quel momento. Oggi non sappiamo cosa siano diventati, lo scopriremo sabato sotto il palco allestito in via Grande Torino, nell’area antistante il campo sportivo del paese. Nello stesso luogo verranno sistemati punti di ristoro e di souvenirs.
Degli altri gruppi e artisti che si esibiranno (Auroro Borealo, Le Forbici di Atropo, Big Mama e soprattutto la tanto decantata e misteriosa Myss Keta) non avendo alcuna conoscenza della loro musica lo scopriremo soltanto vivendo.
