La villa comunale del paese intestata al poeta e studioso Joseph Tusiani? L’amministrazione del paese ha deciso di fare il primo passo verso quel riconoscimento della città, doveroso, nei confronti di uno dei massimi Autori di origine sammarchese, vissuto e deceduto negli Stati Uniti dove riposa, che tanto lustro e visibilità ha dato al nostro paese nel mondo.
Quindi a partire da dopodomani 4 luglio, casualmente in coincidenza con la festa negli USA dell'”Indipendence Day”, la villa comunale avrà una intestazione prestigiosa.
In realtà di questo passaggio pochi se ne accorgeranno perché quantunque sia importante il nome di Joseph Tusiani rimane tuttavia appannaggio di pochi intimi ma era doveroso intestare “qualcosa” all’illustre concittadino scomparso nell’aprile del 2020 alla veneranda età di 96 anni, dopo una vita intera consacrata allo studio della letteratura e alla scrittura, spesso, quest’ultima, rivolta alla poesia vernacolare di San Marco in Lamis, il suo paese d’origine, i cui testi suscitano alla lettura ancora oggi tanta emozione.
Si tratta di una poesia nostalgica, ricca di pathos, evocata sul filo dei ricordi del passato, del vissuto e del ritorno a casa, seppure per breve tempo, per congiungersi alla sua gente e a quei luoghi della giovinezza mai dimenticati.
La sua vasta bibliografia poetica vernacolare, tralasciando impegnativi studi e traduzioni di cultura classica, sta lì a testimoniare quanta passione e quanta dedizione Joseph Tusiani abbia versato per la sua terra natia e ciò è sufficiente affinché il paese si ricordi di lui dedicandogli, a futura memoria, anche intestazioni di luoghi cari al poeta.
La villa comunale è una di questi ma secondo me è un riconoscimento minimo e quasi anonimo (perché la villa ha cessato da tempo di essere un luogo propulsivo, conviviale e festoso come lo fu una volta quindi non più un punto di riferimento), ma decisivo per dare un primo segnale di attenzione alla sua Opera meritevole.
Perché non intestargli allora la Biblioteca? Joseph Tusiani è stato uno scrittore. Oppure qualche istituto scolastico? Si intende fuori da regolamenti vigenti in materia, di cui non entro, non era forse questa una buona occasione di intestargli per esempio la Scuola Elementare “Balilla” se non altro per rimuovere quell’orribile nome voluto dal fascismo.
Non vi è ombra di dubbio che questo sia il primo dei riconoscimenti rivolto al grande poeta, altri ne verranno, come d’altra parte è stato annunciato dall’assessore alla cultura Sacha De Giovanni. Forse sono in cantiere altri progetti (una casa museo in via Palude? Un Premio di poesia vernacolare? Un Centro Studi?, forse altro, chissà). Di sicuro la nutrita cernita degli ex amici e sodali del poeta italo-americano si stanno già adoperando a progettare nuove iniziative per rendere più incisivo il suo nome nella storia del paese.
Intanto dopodomani alle ore 11 all’ingresso della bella e accogliente villa comunale mai così ordinata come in questi ultimi tempi, avrà una intestazione ufficiale. L’auspicio diventa a questo punto la speranza che venga realizzata una scultura in bronzo del suo profilo e collocata all’ombra dei lecci nello spazio che sembra fatto apposta per accogliere la sua immagine. In un paese dove le statue sono appannaggio di santi, madonne, arcangeli e affini un volto laico ci sta benissimo. Più che un auspicio è un desiderio.
Luigi Ciavarella